Concorso straordinario infanzia e primaria, il programma concorsuale: parte generale e parti specifiche

Concorso straordinario infanzia e primaria, il programma concorsuale: parte generale e parti specifiche

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Il concorso di cui al decreto 18 ottobre 2018 per il reclutamento a tempo indeterminato del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria si articolerà in una prova orale e nella successiva valutazione dei titoli.

Gazzetta Ufficiale

La prova orale ha per oggetto il programma di cui all’Allegato A, distinto in una parte generale, comune a tutti i docenti partecipanti, e in una parte specifica per scuola dell’infanzia, scuola primaria e sostegno nell’infanzia e primaria.
Parte generale

I candidati devono essere in possesso dei seguenti requisiti culturali e professionali:

sicuro dominio dei contenuti dei campi di esperienza, delle discipline di insegnamento, e dei loro fondamenti epistemologici;
conoscenza dei fondamenti della psicologia dello sviluppo, della psicologia dell’apprendimento scolastico e della psicologia dell’educazione;
conoscenze pedagogico-didattiche e competenze sociali finalizzate all’attivazione di una positiva relazione educativa, in stretto coordinamento con gli altri docenti che operano nella classe, nella scuola e con l’intera comunità professionale della scuola;
conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all’attuazione di una didattica individualizzata e personalizzata, coerente con i bisogni formativi dei singoli alunni;
competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento;
conoscenza dei principi dell’autovalutazione di istituto, con particolare riguardo all’area del miglioramento del sistema scolastico;
conoscenza della legislazione e della normativa scolastica (Costituzione, Legge n. 107/2015, autonomia scolastica ordinamenti didattici del primo ciclo di istruzione e del segmento da zero a sei anni, governance delle istituzioni scolastiche, stato giuridico del docente, contratto di lavoro, disciplina del periodo di formazione e di prova, compiti e finalità di Invalsi e Indire, sistema nazionale di valutazione, normativa generale per l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali, linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyber bullismo);
conoscenza dei documenti europei in materia educativa.

SCUOLA DELL’INFANZIA

Il candidato deve dimostrare di possedere adeguate conoscenze e competenze rispondenti al profilo professionale delineato nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione e finalizzate a promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza.

Il candidato deve possedere adeguate competenze per:

costruire «un ambiente educativo accogliente, sicuro, ben organizzato, capace di suscitare la fiducia dei genitori e della comunità»;
adottare uno stile educativo ispirato «a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione partecipata, mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino, di sostegno e incoraggiamento all’evoluzione dei suoi apprendimenti».

Inoltre, il docente deve possedere adeguate competenze progettuali, riflessive e relazionali.Gli argomenti sui quali dovrà dimostrare le proprie competenze sono:

Bambini, bambine, famiglie e contesti di sviluppo e apprendimento
Pedagogia e storia della scuola dell’infanzia in Italia
La condizione dell’infanzia nella società contemporanea
La scuola dell’infanzia nella società contemporanea
La società interculturale
La relazione scuola-famiglia
L’attivazione di modalità e strategie per la prevenzione, l’individuazione e l’intervento precoce per i bambini con bisogni educativi speciali
Il rapporto tra scuola, famiglia, servizi, territorio
I diritti dei bambini e delle bambine nella Costituzione italiana e nelle Carte internazionali
La cultura della scuola dell’infanzia e il dibattito pedagogico in Italia e in Europa
ll sistema integrato delle scuole dell’infanzia e la continuità educativa
Il curricolo della scuola dell’infanzia
Gli ordinamenti della scuola dell’infanzia
Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione
Finalità educative della scuola dell’infanzia
Gli ambienti di apprendimento
I campi di esperienza, i traguardi di sviluppo e la mediazione didattica
Le competenze chiave nella scuola dell’infanzia
Il primo approccio al plurilinguismo e all’insegnamento dell’italiano come L2
La professionalità docente
Le attività di progettazione, osservazione, documentazione e valutazione
La ricerca e la sperimentazione nella scuola dell’infanzia· Le tecnologie informatiche e le loro potenzialità nella scuola dell’infanzia
L’autonomia scolastica
Il Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF)
Collegialità e relazioni all’interno dell’istituzione scolastica e rapporti inter-istituzionali
Il Sistema nazionale di valutazione (SNV), il Rapporto di autovalutazione (RAV) e i piani di miglioramento.

SCUOLA PRIMARIA

Il candidato deve dimostrare di possedere adeguate conoscenze e competenze rispondenti alle specifiche finalità della scuola primaria delineate nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione. In particolare, il candidato deve:

saper progettare un percorso didattico
promuovere l’acquisizione dei traguardi di competenza relativi alle discipline
saper predisporre un ambiente di apprendimento idoneo a promuovere esperienze significative, a valorizzare le conoscenze degli alunni, a favorire l’esplorazione e la scoperta, a incoraggiare l’apprendimento collaborativo, a promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, a realizzare attività didattiche in forma laboratoriale
attuare interventi finalizzati all’accoglienza e all’inclusione
promuovere le competenze sociali e di cittadinanza.

Inoltre, il candidato dovrà dimostrare adeguate conoscenze e competenze in merito a:

Caratteristiche e dinamiche dei diversi contesti di sviluppo e apprendimento (gruppo dei pari, famiglia, scuola, territorio)
Pedagogia e storia della scuola primaria in Italia
Teorie relative ai processi di apprendimento in contesti formali e informali
Teorie relative alla relazione educativa
Gli stili di insegnamento e i modelli di conduzione dell’azione didattica
Modelli di riferimento, strategie e metodologie di intervento nella didattica inclusiva, con particolare riferimento agli alunni con bisogni educativi speciali
Caratteristiche e bisogni della società interculturale
La funzione della scuola primaria nella società contemporanea ed i suoi rapporti con la famiglia e le agenzie educative
Il disagio sociale, lo svantaggio socio-culturale e la prevenzione dell’insuccesso scolastico
Didattica delle discipline e mediazione didattica
Le discipline e la trasversalità dell’insegnamento
Le competenze nei diversi ambiti del sapere e le competenze chiave europee
L’educazione al territorio, all’ambiente e allo sviluppo sostenibile
Il plurilinguismo e l’apprendimento dell’italiano come L2
Progettazione didattica
Conoscenza critica delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione
La scuola come ambiente di apprendimento
Gli spazi e i materiali nella didattica
Le metodologie didattiche
Il ruolo del gruppo nell’apprendimento e nell’organizzazione didattica
Didattica esperienziale e laboratoriale
Teoria e modelli di didattica inclusiva e di didattica interculturale
La valutazione formativa e sommativa relativa ai traguardi di competenze
Gli strumenti per la documentazione didattica e la valutazione
Organizzazione della scuola primaria
Il tempo scuola e la flessibilità organizzativa
Gli anticipi di iscrizione nella scuola primaria
La continuità orizzontale e verticale
Rapporto scuola-territorio
Autonomia scolastica
Il Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF)
Collegialità e relazioni all’interno dell’istituzione scolastica e rapporti inter-istituzionali
Il Sistema nazionale di valutazione (SNV), il Rapporto di autovalutazione (RAV) e i piani di miglioramento.

SOSTEGNO INFANZIA E PRIMARIA

L’ultima parte del programma riguarda il docente per le attività di sostegno della scuola dell’infanzia e primaria.

Il candidato deve dimostrare di possedere conoscenze e competenze che permettano di favorire un sistema inclusivo, finalizzate ad una progettazione educativa individualizzata.

Inoltre, il candidato deve dimostrare di possedere adeguate conoscenze e competenze sulla normativa di riferimento (Costituzione, Legge 104/92, Convenzioni ONU, Linee Guida Miur…) e deve dare prova di possedere adeguata conoscenza dei fondamenti generali di pedagogia speciale e didattica speciale, di psicologia dell’età evolutiva, psicologia dell’apprendimento scolastico, nonché possedere competenze pedagogico-didattiche finalizzate ad una didattica.

Infine, il candidato deve dimostrare di saper lavorare in ambienti scolastici inclusivi, tenendo conto di tutte le forme di diversità, oltre che possedere competenze organizzative e relazionali.
Come verranno valutati la prova orale e i titoli

Per la valutazione della prova orale e dei titoli, la commissione di valutazione ha a disposizione un punteggio massimo pari rispettivamente a 30 punti e a 70 punti.

I criteri di valutazione della prova orale, distinti per le diverse procedure concorsuali, sono riportati nelle griglie di valutazione di cui all’Allegato B. La commissione di valutazione assegna ai titoli culturali e professionali un punteggio massimo di 70 punti, ai sensi della tabella di cui all’Allegato C.

Le graduatorie regionali: come funzionano

Al termine della procedura concorsuale, la commissione di valutazione, andrà a valutare le prove ed i titoli e stilerà una graduatoria regionale.

Ciascuna graduatoria comprende tutti i candidati ammessi alle distinte procedure e che si sono sottoposti alla prova orale.

Tali graduatorie, approvate con decreto dal dirigente preposto all’ USR  entro il 30 luglio 2019, saranno trasmesse al sistema informativo del Ministero e pubblicate nell’albo e sul sito internet dell’ USR,  nonché sul sito internet del Ministero.

Le graduatorie saranno utilizzate annualmente, nei limiti previsti dalla legge, ai fini dell’immissione in ruolo e sino al loro esaurimento.

Tutti gli insegnanti immessi in ruolo saranno sottoposti, per la conferma, al periodo di formazione e di prova, ad eccezione dei docenti che lo abbiano già superato positivamente, a pieno titolo o con riserva, per il posto specifico.
Cosa comporta l’immissione in ruolo dalla graduatoria

L’immissione in ruolo da una delle graduatorie di merito straordinarie regionali comporta, la decadenza dalle altre graduatorie dello stesso concorso.

Inoltre, l’assunzione genererà la decadenza dalle graduatorie di istituto e dalle graduatorie ad esaurimento a cui si era già iscritti in precedenza.

Infine, il decreto chiarisce che la rinuncia al ruolo da una delle graduatorie di merito straordinarie regionali comporterà esclusivamente la decadenza dalla graduatoria relativa e non dalle eventuali altre in cui si concorre.

Chi potrà partecipare al concorso

Il concorso straordinario da 12 mila posti consisterà in una prova orale e nella valutazione dei titoli, il cui esito produrrà un punteggio ma nessuna esclusione.

Come abbiamo già scritto, potranno partecipare alla procedura:

– i diplomati magistrale entro l’a.s. 2001/02 e i laureati in Scienze della Formazione Primaria che abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni, almeno due annualità di servizio specifico, anche non continuativo, su posto comune o di sostegno, presso le scuole statali.

– La partecipazione al concorso, relativamente ai posti di sostegno, è invece solo consentita a coloro che siano in possesso dei succitati requisiti. Inoltre, per tali posti sarà necessario possedere il titolo di specializzazione (anche conseguito all’estero e riconosciuto in Italia).

I candidati potranno presentare la domanda di partecipazione in un’unica regione per una o più delle procedure.

Il termine per la presentazione dell’istanza è fissato alle 23.59 del trentesimo giorno successivo alla data iniziale indicata nel Bando per la presentazione delle domande.
Come calcolare il servizio

Un anno di servizio, ribadiamo, è valido quando si raggiungono i 180 giorni.

Questo vuol dire che per partecipare, secondo quanto riporta l’articolo 11, comma 14, del legge 3 maggio 1999 n. 124., bisogna aver prestato servizio, anche non continuativo, per almeno 180 giorni in un anno scolastico.

In alternativa, viene considerato valido il servizio dal 1/02 al termine degli scrutini o esami. Tali giorni di servizio obbligatori, ricordiamo, devono essere stati svolti negli ultimi 8 anni, alla data di scadenza del bando.

Ricordiamo che non è possibile sommare servizi che si riferiscono ad anni scolastici differenti, per cui i 180 giorni vanno calcolati solo per un anno scolastico.

Per cui, in definitiva, non è necessario aver accumulato due anni di servizio per intero, ma che ogni anno abbia almeno 180 giorni di servizio o l’assunzione a tempo determinato per un intero quadrimestre dal 1° febbraio. Sempre negli ultimi otto anni.
Non vale il servizio nelle scuole paritarie

Invece, a proposito di conferme, c’è da segnalare l’impossibilità di valutare come valido il servizio svolto nelle scuole paritarie.
Su questo punto, nonostante le proteste di molti docenti, l’amministrazione non ha voluto fare marcia indietro. Sin dal decreto dignità, il requisito per partecipare al concorso, è quello dell’obbligo di avere svolto nel corso degli ultimi otto anni scolastici almeno due annualità di servizio specifico, “presso le istituzioni scolastiche statali valutabili come tali ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n° 124 e successive modificazione”.

Le scuole paritarie, riconosciute ai sensi della legge 62 del 10 marzo 2000, pur assolvendo un servizio di istruzione pubblica, rientrano nel comparto delle scuole non statali, ma, proprio in virtù della equipollenza generalmente riconosciuta come servizio pubblico, sorprende un po’ tale presa di posizione della maggioranza che ha presentato l’emendamento.

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