Formazione come diritto, con tutele contrattuali: lo chiede lo Snals

Condividi

Ad Elvira Serafini, segretaria nazionale dello Snals, abbiamo posto alcune domande sull’avvio dell’anno scolastico e sulle prossime scadenze che coinvolgono il personale della scuola.

Prof.ssa Serafini, recentemente lo Snals insieme agli altri sindacati rappresentativi, ha avuto un incontro al Ministero sulle linee dell’Atto di indirizzo per il rinnovo del Contratto 18/21. Cosa può dirci in proposito soprattutto sui tempi della contrattazione, visto che il Contratto è scaduto da quasi tre anni? Ci può anticipare le richieste che lo Snals porterà al tavolo della trattativa contrattuale?

Purtroppo il Governo ritarda sistematicamente l’emanazione degli atti di indirizzo e ciò incide pesantemente sulla tutela dei diritti e delle attese dei lavoratori della scuola.
Per lo Snals resta prioritario l’adeguamento degli stipendi alla media di quelli europei e la valorizzazione di tutto il personale della scuola. La formazione poi deve diventare un vero diritto ed essere tutelata sul piano contrattuale.

I fondi stanziati sono stati giudicati insufficienti, come si pensa di integrarli e se saranno incrementati, come si spera, dove potranno essere reperite le risorse?

Riteniamo che le risorse messe a disposizione dal PNRR debbano servire senz’altro agli investimenti strategici nei vari settori della vita economica e sociale ma nell’ottica della giusta valorizzazione del personale, dei nuovi compiti ad esso affidati e delle connesse nuove responsabilità.

Avvio dell’anno scolastico e pandemia, quali sono le criticità evidenziate dal suo Sindacato, per lei la scuola inizia in sicurezza? Cosa non è stato fatto e poteva essere fatto?

Lo Snals ritiene che il problema della sicurezza non possa essere risolto solo con il green pass. Tra l’altro i vaccini non preservano dal contagio , gli spazi disponibili per gli alunni sono rimasti quelli esistenti prima della pandemia e i provvedimenti sugli organici hanno carattere limitato.

Problema del vincolo per i docenti neo immessi in ruolo dal 20/21, come lo SNALS pensa di risolvere un problema che riguarda circa 80.000 docenti. È possibile una soluzione politica e sindacale, riportando la materia dei trasferimenti per i neo immessi in ruolo nell’alveo della Contrattazione Nazionale e successivamente in quella Integrativa Nazionale triennale sui trasferimenti prima e sulle Utilizzazioni e Assegnazioni Provvisorie poi?

Siamo per la definitiva risoluzione del vincolo di permanenza per i neoassunti. I passi avanti compiuti sul piano legislativo non risolvono il problema. Riteniamo che la mobilità e l’assegnazione della sede debbano essere riportate interamente nelle materie di contrattazione, come tra l’altro assicurato dallo storico accordo di Palazzo Vidoni del 30 novembre 2017.

print